Colonna della Libertà 2013 |
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Colonna della Libertà 2013Il territorio prescelto quest’anno dalla Gotica Toscana per il consueto appuntamento annuale è stata Verona e la zona del Garda. In quest’area si combatterono, infatti, le ultime battaglie della Campagna d’Italia, non si creda che quest’ultima fase sia stata meno cruenta delle precedenti anzi proprio perché la Wehrmacht era in rotta, la resistenza opposta dagli ultimi reparti fu disperata. La manifestazione 2013 è stata dedicata ad una delle divisioni americane che si era distinta già nei combattimenti sulla Linea Gotica, la 10.a Divisione da Montagna, l’unica unità di fanteria addestrata per combattere in terreni aspri e montagnosi, potremmo paragonarla alle nostre divisioni alpine. La 10.a costituita nel luglio del 1943 entrò in linea in Italia a gennaio del 1945 e fu l'ultima divisione dell'US Army ad entrare in combattimento durante la seconda guerra mondiale. La 10.a attraversò il Po il 23 aprile, raggiungendo Verona il 25, incontrando forte resistenza a Nago-Torbole. Dopo aver attraversato il Lago di Garda, furono messi in sicurezza Gargnano e Tremosine. Il 30 aprile 1945 la resistenza tedesca in Italia finì. Dopo la resa tedesca il 2 maggio, la divisione assunse compiti di sicurezza, accogliendo i prigionieri germanici. In seguito fu utilizzata come truppa di occupazione controllando le aree di Cave del Predil, Caporetto, Plezzo per impedire l'occupazione di parte della Venezia Giulia, da parte delle forze comuniste di Tito, fino alla fine del luglio 1945. La 10.a articolata su 3 reggimenti disponeva di 3 reggimenti di artiglieria campale e di tutte le specialità aggregate, trasmissioni, sanità, logistica, intelligence etc. Fatta questa doverosa premessa storica passiamo a raccontare i numeri di questa manifestazione, 4 giorni di eventi dal 25 al 28 mattina, circa 230 km di percorrenza totale di cui 200 nei primi due giorni, 150 veicoli di varia origine e provenienza, 380 partecipanti ufficiali e sicuramente qualche altra decina “non censiti”. Highway Six ha fatto la sua parte con la presenza del Presidente e del Consiglio Direttivo quasi al completo, gli equipaggi erano composti da Marco Presti-Luciano Alberghini, Paolo Carotenuto-Ennio Arena, Alberto Sorci, Fabio Battisti con relative consorti tutti su jeep mentre Carlo Arbuatti con la sua Fiat 508 C Coloniale e Giuseppe Lo Gaglio rappresentavano l’Asse, tra l’altro bisogna dire che questa vettura era l’unica di produzione italiana presente. Parlando poi di veicoli leggeri americani nella moltitudine (che non abbiamo potuto censire) di jeep nelle fogge più varie oltre alla livrea Olive più o meno cariche di tutto ed in versione Combat con le Browning, si sono viste versioni Navy, Fire Dept., Red Cross. Non mancavano i classici gipponi Dodge T214 in versione telonata e due bellissimi Dodge T214 – WC53 Special (trasporto comandi mobili) di cui uno con livrea mimetica giallo nera. Tra i veicoli pesanti da segnalare, almeno un paio di Chevrolet YP-G (2assi), vari GMC CCW (3 assi), uno Studebaker US6 con cabina aperta e Browning antiaerea ed infine un possente Diamond versione carro soccorso. Per la categoria veicoli speciali non passavano inosservati i due anfibi GMC DUKW 353 mentre per i veicoli blindati erano presenti, un’autoblinda Ford M8 Greyhound, due Halftrack M2, due carri armati Sherman di cui uno con livrea gialla – verde chiaro delle Forze Sudafricane. Non possiamo dimenticare in questa carrellata alcune ammiratissime Harley Davidson.
Passando ai veicoli tedeschi la palma d’ora dobbiamo darla ad una rarissima Auto Union Horch (Kfz 21) autovettura comando in livrea grigia WH, questo tipo di vettura, sebbene per trasporto truppe, fu l’auto personale del gen. Guderian ed anche Rommel ne fece molto uso. Erano presenti diverse Kubelwagen VW82 di cui qualcuna in livrea grigia, una BMW R75 sidecar con l’immancabile MG 42 e l’ultimo giorno ha fatto la sua comparsa un autocarro Opel Blitz. Non potevano mancare tra lo schieramento alleato veicoli british, qualche jeep armata in livrea marrone ed un Ford F60 telonato in livrea mimetica marrone-nera. In una manifestazione come questa e direi in tutte le manifestazioni similari che anche HW6 ha organizzato, l’aspetto più complesso e delicato è la giusta combinazione tra rigore “storico collezionistico” dei veicoli e la componente storica rievocativa che si esplica nella giusta quantità e distribuzione dei figuranti, nel loro comportamento formale ovvero il loro look ed il rigore uniformologico. Purtroppo siamo ancora lontani anni luce dai gruppi di rievocazione ottocentesca o medievale o del periodo romano che curano il look sino al perfezionismo assoluto. Facendo poi la media si nota che risultano meno di due partecipanti a mezzo (questa è la solita media del pollo) ma comunque il numero dei figuranti era certamente inferiore ad una manifestazione di massa come questa, se avessimo avuto un centinaio di figuranti GI l’entrata delle truppe appiedate accanto ai mezzi in Piazza Brà sarebbe stata ancor più spettacolare. In questo panorama assegnerei una nota di eccellenza ad un’associazione di Verona che ha organizzato un gruppo di giovani rievocatori “British Army” che hanno eseguito di fronte al pubblico a Peschiera del Garda uno show di perfetta istruzione formale (marcia, dietrofront, presentat’arm etc.) con tanto di accompagnamento musicale delle cornamuse. Divise ed armamento inappuntabile. Il capo plotone ha quindi illustrato al pubblico presente le manovre eseguite in relazione anche alle musiche suonate. Sono stati applauditissimi perché questo è veramente il senso della rievocazione storica quello che noi chiamiamo portare il museo in mezzo alla gente. Ma il lavoro più difficile e faticoso l’ha fatto la squadra delle staffette motociclistiche che instancabili hanno scortato la colonna bloccando il traffico e consentendo il rapido fluire della colonna, non a caso nell’ultima cena di gala hanno avuto una standing ovation di tutti i partecipanti. Il tempo non è stato purtroppo clemente, mentre giovedì 25 c’è stato un bel sole, venerdì e sabato la pioggia è stata continua con temperature intorno ai 15 gradi. Il punto di raduno e sosta dei veicoli era stabilito nell’ex Mercato Ortofrutticolo di Verona, un ampio piazzale che ha ospitato senza problemi tutti i veicoli, scelta ottimale logisticamente ma purtroppo il presidio di vigilanza non ha funzionato come si sperava, si sono, infatti, verificati furti di carburanti nei mezzi ed alcune auto civili sono state danneggiate durante tentativi di furto. Seguiamo ora cronologicamente la manifestazione, 25 aprile giovedì, la colonna è partita verso le 9 in direzione della centralissima Piazza Brà dove ha sostato per assistere alle celebrazioni ufficiali della giornata, messa in suffragio dei caduti e corteo, il primo contatto con il pubblico è stato positivo ma siamo ripartiti dopo circa 1 ora per raggiungere il Forte Nugent a Pastrengo, località che richiama alla mente le grandi battaglie del Risorgimento ed, infatti, la colonna si è arrampicata sulla collina Poggio Pol ad est dell’abitato di Pastrengo dove ha raggiunto uno spettacolare forte austriaco costruito negli anni tra il 1859 e il 1861, intitolato al generale Lavant Graf Nugent von Westenrath, capitano generale del Re di Napoli e soccorritore del Radetzky nel 1848. E’ una fortificazione discretamente conservata sebbene abbia subito qualche manomissione ed ospita un ristorante dove appunto abbiamo consumato il primo pranzo. Dopo un pranzo deludente ci siamo consolati con lo spettacolare panorama e la visita del forte a pianta grossomodo pentagonale. Possedeva varie postazioni sul ramparo superiore e dopo il 1866 fu armato con 16 pezzi d’artiglieria a canna rigata, le postazioni d’artiglieria in barbetta erano divise tra di loro da gabbioni fascinati riempiti di terra. Dal Forte Nugent la Colonna è scesa sull’Adige costeggiandolo e percorrendo la SS del Brennero, qui venivano i brividi pensando alle colonne di automezzi tedeschi che giunsero in Italia nell’estate del 43 per l’operazione “Alarico” ed altrettanto emozionante era immaginare la loro disordinata fuga nella fine di aprile del 45, per un attimo osservando le jeep della colonna davanti e dietro ho creduto di essere veramente in una colonna americana che ai primi di maggio del 45 andava verso l’Austria. Quando abbiamo abbandonato la strada del Brennero verso Torbole e siamo scesi lungo gli stretti tornanti dal valico, ci è apparso scintillante sotto il sole il Lago di Garda, una vista entusiasmante in quel nel caldo pomeriggio che avremmo molto rimpianto nei giorni seguenti. L’entrata a Riva del Garda è stata incredibile, un tripudio di folla che ci ha accolto entusiasta, siamo arrivati a passo d’uomo e ci sembrava quasi che la gente volesse toccarci per quanto era vicina, il ricordo più bello che ho è quello dei bambini di tutte l’età, tantissimi, increduli, emozionatissimi, a volte con un ‘espressione estasiata, a volte timorosi ma da tutti i loro visi percepivo quella sincerità, quell’ingenuità, quella gioia vera che l’età adulta distrugge poi dentro di noi. Sono contento di pensare che abbiamo regalato qualche momento di gioia a molti di questi bambini facendoli salire sui veicoli, facendo finta di guidarli, regalando caramelle (proprio come i GI). Ma ci sono anche quelli che nel 1945 erano ragazzi ed ora anziani si avvicinano raccontandoci come videro gli americani, raccontandoci la storia dei loro genitori, dell’occupazione tedesca, degli ultimi combattimenti dei partigiani, in quella tal galleria ci furono combattimenti durissimi ne morirono tanti, in quell’altro posto abbiamo trovato delle armi, mio zio fu deportato….storie umane nella grande storia che ti fanno riflettere su quello che è stata la guerra e che ti consentono di stabilire un rapporto umano diretto, sincero non inquinato da opportunità od interesse con persone assolutamente sconosciute. Credo che questa sia l’esperienza più gratificante ed anche il senso di fare quello che facciamo. Consumata una cena di gala con piatti di plastica e dopo la rituale camminata lungo la darsena ce ne siamo andati a letto stanchi ma felici. Venerdì 26 aprile tempo grigio e mano a mano pioggerellina sempre crescente, una parte della Colonna sosta a Costermano mentre un gruppo va in visita al Cimitero Memoriale tedesco. Un eccellente pranzo ci ricompensa un po’ per il cattivo tempo ma è ora di ripartire per Peschiera del Garda, una bellissima cittadina tutta circondata da fortificazioni e canali ottocenteschi, anche qui bagno di folla e foto a gogò. Cena e poi partenza notturna verso Verona, un po’ di preoccupazione per questa marcia notturna, ci sono veicoli senza fari, la pioggia è penetrata all’interno ed ha messo fuori uso le lampadine, comunque tutto bene alle 22,30 siamo nuovamente all’area di sosta a Verona. Sabato 27 la pioggia ed il vento sono implacabili, chi ha portato le mantelle si salva un po’, alcune jeep sono vasche da bagno, anfibi ammollo e fradici quasi come i GI nell’inverno del 44 (poi dicono che le rievocazioni non sono realistiche!) ci avviamo verso l’aeroporto di Verona Villafranca dove ci ospiterà il 3.o Stormo A.M.I. Sfiliamo lentamente nell’aeroporto accanto agli shelter di cemento che ospitano gli aerei, sono tutti chiusi da massicce porte blindate non si vede un aereo e rifletto tra me e me , capperi guarda che misure di segretezza hanno adottato, ma la realtà non è questa me la racconterà dopo un ufficiale. Sul piazzale bagnato una sfilata di mezzi a perdita d’occhio….entriamo negli hangar ma anche qui non c’è traccia di aerei in manutenzione…ma dove stanno? Bè gli aerei c’erano fino a qualche anno fa quando a seguito di tagli di bilancio lo Stormo è diventato la gamba logistica di tutte le missioni italiane all’estero…e gli aerei ceduti ad altri reparti…insomma come un reparto di cavalleria senza cavalli.è un colpo duro per me che sono un appassionato di aeronautica anche per tradizione familiare visto che mio padre faceva parte dello Stormo Baltimore antenato di questo stormo durante la guerra di Liberazione. Comunque gli aerei li ho trovati, tre F104 (di cui uno con livrea coloratissima ed un RF 86 F ) rigorosamente con lo stemma della squadriglia, i famosi 4 gatti. Merita di essere raccontata la storia dei 4 gatti, risale al 1940 quando la gloriosa 278.a squadriglia aerosiluranti (quella di assi come Buscaglia, Aichner, Cimicchi, Graziani per intenderci) andava in giro per il Mediterraneo Orientale a silurare le navi di Sua Maestà Britannica, peccato che erano una manciata di aerei ovvero 4 gatti….da qui la brillante penna dello sten. Maffei inventò i 4 gatti sul siluro, due bianchi per portare fortuna a loro e due neri per portare sfiga al nemico, lo stemma attuale evolutosi nel tempo mostra ora piuttosto 4 linci. Bella cerimonia di scambio di targhe da parte di Filippo Spadi come rappresentante della Colonna e del col. Maestrelli, com. te del 3.o Stormo che ha consegnato il Crest dello stormo. A malincuore dopo un eccellente pasto ci siamo mossi verso il meeting point di Verona. Qui si è rischiarata la Colonna con in testa una formazione di rievocatori partigiani affiancati da una splendida Citroen Traction Avant nera (che tutti vorrebbero avere nel box di casa…), seguivano i carri Sherman, la blindo M8, i Dukw, gli Halftrack e poi i GMC, le jeep ed i veicoli dell’Asse. Entrata a Verona in Piazza Brà eccezionale, nonostante la pioggia un sacco di gente ed anche qui dopo la sosta il consueto assalto ai mezzi del pubblico. Era presente anche il sindaco di Verona Tosi che ha fortemente voluto ed appoggiato la manifestazione, in proposito non bisogna dimenticare che la riuscita di questi eventi dipende al 90 % dall’interesse e dalla collaborazione degli enti pubblici locali, se si trovano amministratori come appunto Tosi, sensibili ed attenti non solo alla conservazione della memoria ma anche alla promozione turistica, allora le cose vanno bene. Purtroppo la miopia ed il torpore di tante amm.ni pubbliche locali impedisce loro di capire l’importanza che queste manifestazioni hanno dal punto di vista dell’immagine, del ritorno promozionale turistico e dal punto di vista educativo per le scuole di ogni grado del territorio. Troppo spesso quando abbiamo proposto di organizzare un evento storico celebrativo, ci siamo sentiti trattare come degli scocciatori, delle noiose mosche tsè tsè venute a turbare la sonnolenta inerzia dei vari assessori al turismo, alla memoria etc.anche se non chiedevamo nulla in termini di soldi. Qualche modesto segnale ci fa sperare che qualcosa cambierà nel futuro. La sera del sabato con la cena di gala abbiamo chiuso in modo eccellente la parte ufficiale della manifestazione, nel grande loggiato della guardia di fronte a Piazza Brà ci siamo ritrovati tutti ma non eravamo certo 4 gatti! Eravamo 400, provenienti da mezzo mondo, dal Brasile, dagli USA, da tutta Europa, Spadi ha ringraziato tutti e consegnato le targhe a tutte le associazioni, l’emozione è stata talmente forte che per una manciata di minuti non riusciva a parlare ma dopo è arrivato l’annuncio scoop, stiamo lavorando per organizzare la Colonna della Libertà a Roma nel 2014, 70.o anniversario della Liberazione della Capitale ….quindi carissimi amici non fate finta di non sapere….rimbocchiamoci le maniche perché un’occasione come questa non ci ricapiterà per altri 10 anni ! |
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Luogo : Verona |
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Carissimo Amico, Abbiamo il piacere di informarTi che a partire dal 20 Dicembre 2018 sono aperte le iscrizioni e i relativi rinnovi delle quote associative per l’Anno 2019 nonché quelle relative all’ASI. Ti ricordiamo che le iscrizioni HW6 e ASI possono essere eseguite anche senza essere in possesso di un mezzo storico, e danno diritto a ricevere tutte le agevolazioni previste dalle Associazioni. In base a quanto deliberato ...
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